SOUTHSIDE JOHNNY & THE ASBURY JUKES (Missing Pieces)
Discografia border=parole del Pelle

     

  Recensione del  15/01/2005
    

L'eco suscitato da Going To Jukesville dopo anni un po' nell'ombra, ha indotto la stessa etichetta discografica, la Leroy, a pubblicare Missing Pieces una raccolta di registrazioni avvenute nel 1982 in una pausa di riflessione dopo la pubblicazione del disco in studio Love Is A Sacrifice e dell'ottimo live Reach Up and Touch The Sky. Un momento particolare nella carriera di Southside Johnny che sarebbe poi sfociato in Trash It Up, l'album prodotto da Nile Rogers con cui il cantante del New Jersey avrebbe tentato una breve e infelice escursione nel dance/pop sound degli anni ottanta.
Prima di quel disco Southside Johnny si ritrova a lavorare in studio per una serie di demos assieme ai fidati Asbury Jukes ovvero il chitarrista Billy Rush, il tastierista Rusty Cloud, il bassista Gene Boccia, il batterista Steve Becker e una nuova sezione fiati con Frank Elmo al sax, Bobby Ferrel al trombone e Al Torrente alla tromba. Quei demos mai pubblicati costituiscono l'argomento di Missing Pieces, dodici brani che abbracciano l'universo musicale del nostro spaziando dal soul al R&B, dal rock alle ballads, dalle cover di What Becomes of the Brokenhearted di Jimmy Ruffin e Hey Girl di Freddie Scott alle prestigiose versioni di Don't Bring Me Down e A Whiter Shade Of Pale.
Un disco nel classico stile Southside Johnny, allegro, festoso, soulful, con quello spirito positivo che ha contraddistinto la sua musica fin dagli inizi degli anni '70, quando lui era la voce nera dell'Asbury sound. Solo marginalmente penalizzato da una qualità audio non sempre all'altezza della situazione, Missing Pieces racchiude un paio di outtakes di Trash It Up, qualche brano scritto con Steve Van Zandt agli albori dei Jukes, un po' di cover e alcuni brani che lo stesso artista fa fatica a ricollocare nel tempo e nello spazio. Il risultato è più che altro un insieme di brani di varia estrazione legati dalla voce soul di Southside Johnny, un punto di riferimento all'alba degli anni '80 per quanto riguarda il R&B bianco tanto che l'amico Steve Van Zandt trarrà spunto da lui per realizzare con i Disciples Of Soul l'ottimo Men Without Women.
Dalla penna di Van Zandt arriva Working Girl, un brano originariamente concepito per l'album Heart Of Stone che, assieme a Baby Please Come Home e This Soul's On Fire, rievoca il sound dei primi Jukes. La presenza ai cori di Soozy Tyrell in Baby Please Come Home e nella sensuale e danzereccia I Can't Live Without Love fa capire come Asbury sia stata una grande comunità musicale i cui frutti si apprezzano ancora oggi. E' probabilmente la ragione per cui uno come Southside Johnny, ormai lontano dai giorni di gloria, sia ancora in grado di offrire musica di qualità cantando il soul con quella carica, quell'onestà e quella passione che spesso non hanno più neppure i cantanti neri.
Basta sentirlo nelle splendide interpretazioni di A Whiter Shade Of Pale dei Procol Harum e Don't Bring Me Down degli Animals, quest'ultima pare dettata dalla versione che David Johansen, in tour con Southside Johnny, faceva in quel periodo, per capire che classe e successo non sono la stessa cosa e allora vale di più un umile Southside Johnny che una vagonata di negroni pieni d'oro che dopo quaranta minuti di concerto se ne vanno a casa fradici di sudore (il riferimento a Solomon Burke è puramente casuale). Missing Pieces non è il nuovo disco di Southside Johnny and The Asbury Jukes ma solo una raccolta di pezzi persi e ritrovati. Per qualcuno può bastare.