WILLIE NILE (Hard Times in America)
Discografia border=Pelle

        

  Recensione del  30/01/2004
    

Un ritorno ed un esordio. Due artisti che non si conoscono, accomunati dal fatto di stare sulla stessa barca e di fare una musica che, almeno in Usa, non è molto popolare; il sano rock urbano, privo di strumenti superflui, vigoroso e salutare. Nile, dopo anni di problemi, è tornato lo scorso anno con «Places I have never been», un signor disco piene di musicisti di nome e prodotto come si deve: purtroppo l'album, pur avendo avuto buone critiche, ha venduto poco tanto che la Sony ha immediatamente liquidato l'artista. E Wille si è ritrovato a spasso.
Ma l'uomo, attivo e vitale, non ha voluto lasciare che altri dieci anni si frapponessero tra un disco e l'altro e si è autoprodotto, andando poi a cercarsi una etichetta disposta a spendere qualche lira sul suo lavoro. «Hard times in America» è un mini CD, solo cinque brani, venti minuti di musica, ma la classe di Nile non è acqua e anche se non tutti i brani sono di grande livello il piccolo compact merita una parte della vostra attenzione. «Hard times in America» (la canzone) non vale molto, ma «Seeds of a Revolution», byrdsiana, è molto bella; «Somebody» ha un tocco springsteeniano, forse non molto originale ma piacevole, mentre «Sorry» segue una linea melodica forse già sentita, ma è piena di passione.
Notevole «Heart of wonder», voce e piano (è lo stesso Nile alle tastiere), che mostra il valore compositivo del nostro. Quindi un dischetto abbastanza riuscito che merita un aiuto da parte vostra, affinchè il nostro baldo protagonista possa tornare, con una produzione più curata, a darci il seguito di «Places I have never been».