JAMES DEELY (El Corazon Negro)
Discografia border=parole del Pelle

  

  Recensione del  31/01/2004
    

Deely, originario dell'East Coast, ora vive a Los Angeles. Ma lui è uno dei figli di Bruce Springsteen, del quale mantiene il suono rock stradaiolo ed una vocalità intensa, unita ad un modo di scrivere pieno di impeto e passionalità. Ma se Bruce è la sua influenza primaria, nella sua musica ci sono echi del suono di Elvis Presley e radici profonde nella musica country. La sua musica è rock, un pò come quella di Steve Earle, con forti connotazioni roots. La scrittura epica, che ben si palesa in brani come la potente Travel Light, è il fiore all'occhiello di Deely.
L'album è uscito circa un anno fa, ma il suo sound è fresco e vitale, e questo si deve ai musicisti coinvolti, poco noti, ma tutti di buon valore. Il pianista Bill Krodell, il bassista Patrick Deely, il batterista Mike Lawrence. Un sound rock, pieno e coinvolgente, che non ha lo schema fisso e molto derivativo di Joe D'Urso, ma che vive di luce propria grazie alle radici diversificate descritte in precedenza. Deely, che ha vissuto ad Asbury Park, è un fan degli anni cinquanta e la sua musica si può catalogare come blood, sweat and beers. Bar room music, nella più pura tradizione americana, come nel caso di Mike Henderson o GB Leighton.
Di rockers sani e ruspanti si comincia a sentire la mancanza e Deely è uno che potrebbe uscire dall'anonimato che lo ha avvolto sino ad ora, se qualche casa discografica di nome, anche una indie titolata, si prendesse cura di fargli una promozione adeguata. Lo dimostrano canzoni ruvide e stradaiole come No Man's Land, molto springsteeniana, Try My Luck, chitarristica e vibrante, Real Good Reason, melodica e coivolgente. Ma il disco si apre anche a brani rock'n'roll come Running Back '56, a ballate di grande spessore come la lunga Soul Desire, a composizioni melodiche di grande presa come la pianistica Patrick 's World.
Dirty Work ha il suono di Springsteen metà anni settanta e una parte melodica non trascurabile, Custom Made è più dura, mentre la dolce e lunga Maria mette il sigillo definitivo sulle sue qualità di scrittore. El corazon negro è il terzo album di Deely, dopo Set the night on fire e Custom made (quest'ultimo edito solo su cassetta).