JAMES McMURTRY (Walk Between the Raindrops)
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  Recensione del  30/01/2004
    

Quinto album per il texano James Mc Murtry. James, dopo anni di sofferenza alla Sony, tre dischi in sei anni, ne ha fatti due, nel giro di soli due anni, per la indie della Carolina del Nord. Meno pressioni, questo è sicuro, ma anche più libertà: James ha la possibilità di sviscerare la sua vena poetica, di liberare le sue ballate arse dal sole, di proporre il suo heartland rock senza vincoli, James è nato da una tradizione di narratori: il padre, Larry Mc Murtry, è un noto scrittore, mentre la madre una professoressa di inglese. I due genitori sono divorziati molto presto e James ha vissuto col padre ed ha iniziato ad esibirsi molto giovane (ha solo trentasei anni) nei caffè siti vicino all'Università dell'Arizona.
Poi, tramite il padre, John Mellencamp ha scoperto James e lo ha aiutato, sia a trovare un contratto discografico, che producendogli il disco d'esordio e quello seguente. Ma il ragazzo, solido cantautore dotato di una personalissima vena folk rock fortemente legata alle radici, non ha soddisfatto i boss della Columbia, così dopo tre dischi di qualità (Too Long in The Wasteland, '89, Candyland, '92, Where'd You Hide the Body?, '95) ha dovuto mollare la grande multinazionale per andare a cercarsi un posto più consono per pubblicare le sue canzoni. E con la Sugar Hill Mc Murtry è rinato: il disco dello scorso anno, It Had To Happen, è sicuramente uno dei migliori della sua breve carriera e questo nuovo parto, Walk Between the Raindrops, non è certamente inferiore. La vena è ritrovata, il suono anche, e questo lo si deve alla produzione attenta di Lloyd Maines.
La sua musica e le sue liriche sono stati definiti dallo storico William Goetzman «The West of Imagination»: le sue storie parlano di gente comune a contatto con ambivalenti e spesso contraddittorie emozioni descritte in un paesaggio minimalista. La sua musica, di conseguenza, è secca e desertica, suonata con pochi strumenti, tagliente e decisamente coinvolgente. Pur non essendo famoso, ma comunque James ha un foltissimo seguito come si conviene ad un cult musician, il nostro ha uno stile personale che lo fa riconoscere tra mille: un marchio di fabbrica indelebile costruito su una voce distaccata e su una strumentazione parca.
Walk Between the Raindrops è abbastanza diverso da It Had to Happen. Il suono è simile, ma le canzoni, in almeno tre episodi, si staccano dal suo classico cliché e se Racing in the Red Lights mi entusiasma poco, per l'uso di un synth, per contro Soda and Salt entusiasma per l'introduzione di una anomala sezione fiati. Comunque il musicista non si discute. L'album, come già detto, è prodotto dallo specialista Lloyd Maines, mentre gli strumentisti che accompagnano Mc Murtry sono del giro di Austin: Ronnie Johnson, basso, Elaine and Lee Barber (The Barbers), armonie vocali, Lisa Mednick, tastiere, Paul Pearcy, Daren Hess e Chris Searles, batteria, John Blondell, trombone, Lloyd Maines, dobro pedal steel e slide guitar, Charlie Sexton, chitarra. Il disco contiene almeno quattro canzoni splendide: Fast as I can, Comfortable, I Only Want to Talk to You e la title track: ma andiamo con ordine.
I Only Want To Talk To You è una lunga ballata, desertica e fluida, cantata con voce tesa, e strumentata un modo superbo: la fisarmonica della Mednick, la rimica dura, la chitarra trattenuta. È una di quelle canzoni che entrano in circolo e non ne escono più, da sentire e risentire all'infinito. Ho voluto iniziare la descrizione delle canzoni con questo brano, perché mi ha colpito in modo particolare.
L'album si apre con la grintosa Walk Between the Raindrops: si tratta di una ballata dotata di un ritornello molto memorizzabile, cantata con voce aperta, suonata in punta di dita. Ritmica dura (è un po' la costante del disco), fisa e chitarre aperte, il resto è nella voce. Every Little Bit Counts è lenta e meditata, James parla, la chitarra sfoglia lentamente le note, poi la canzone si apre, entrano gli altri strumenti, e la ballata prende corpo. Il suono di questo disco è ancora migliore di quello già pressoché perfetto del precedente.
Soda and Salt è una sorta di heartland-rhythm and blues con tanto di fiati dietro alla voce ed un suono abbastanza annerito. Fast As I Can è una ballata desertica di grande spessore: suono lento, andamento maestoso, strumentazione corposa, e la melodia che fluisce lenta ma senza tentennamenti. Canzoni di grande peso, che si ascolta e si riascolta a lungo. Maines lavora di fino al dobro e la base ritmica da un tono particolare al tutto. Tired of Walking ha echi western nel suono della chitarra, mentre la ballata, arsa dal sole, è tipica dello stile del nostro. Airine Agent è un country rock mosso, alla JJ Cale, con un cantato veloce ed una strumentazione parca e rarefatta. Racing in The Red Light è la meno riuscita del disco: non tanto per la canzone, nella norma, quanto per l'arrangiamento troppo moderno ed un po' fuori dagli schemi usuali di Mc Murtry.
Poco male, le tre seguenti mettono tutto a posto Comfortable è una composizione limpida, dal tessuto melodico pregno di suoni, cantata con voce fluida: il motivo si sviluppa lentamente, sostenuto da una strumentazione ricca ma mai invadente. Della strepitosa I Only Want To Talk To You abbiamo già ampiamente detto. Il disco (quasi cinquanta minuti) si chiude con Rex's Blues: composizione dalle tonalità quasi tex mex, grazie all'uso della fisa e di una ritmica cooderiana. Mc Murtry canta con voce forte una canzone dalla linea melodica molto piacevole che chiude in modo degno l'ennesimo bel disco di questo solitario cantore dell'Heartland.