Se amate il suono energico di un cantautore affermato, se vi piacciono le canzoni che hanno qualcosa da raccontare, se amate gli album che si lasciano ascoltare dalla prima all'ultima canzone, McDermott fa per voi. Il ventisettenne musicista di Chicago dopo alcune esperienze discografiche, raggiunge ora la sua prova più matura, dimostrando tutta la sua classe.
Undici canzoni compongono questo album e tutti i brani sono validi, ben arrangiati e ottimamente suonati. Riff chitarristici contenuti e un drumming ossessivo sono le caratteristiche di questo autore che ricorda vagamente l'epicità dello Springsteen prima maniera. L'album è prodotto da Joe Hardy che fu alle spalle di gruppi quali i Replacements di «Pleased To Meet Me» e del bravo Steve Earle.
Oltre alla parte compositiva Michael ha curato la parte strumentale: molti degli strumenti usati in questo album sono suonati da lui stesso, chi ha amato i dischi precedenti, come il buon «
620 W. Surf», non si lascerà sfuggire questa nuova produzione, davvero ben eseguita e di notevole resa emotiva.