JONO MANSON (Almost Home)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  30/01/2004
    

Perso un John Hiatt se ne trova subito un altro. La A&M non ha digerito bene il fatto che John Hiatt non sia rimasto nelle sue fila, uno come lui non è facile da trovare così sui due piedi, si è data da fare per cercare un sostituto. Ed ha trovato Jono Manson. Non conosco bene la storia di questo rocker dalla voce profonda, ma so che è amico di John Popper ( Blues Traveler ) e che è stato proprio il corpulento armonicista di New York a presentare questo sconosciuto del New Mexico alla A&M.
Comunque io avevo già conosciuto Manson tramite un disco comprato la scorsa estate a Santa Fé, un disco molto bello ma di difficile reperibilità intitolato «One horse town», il cui il nostro dava la misura del suo valore: oltre a Popper, già presente in quel disco, ero stato attirato dal fatto che ci suonava anche Nicky Hopkins, certamente in una delle sue ultime sessioni. Jono vive a Tesuque, Nuovo Messico, e quel disco, pieno di colori, abbastanza nero ma con ballate dense di melodia, era stato una piacevole sorpresa.
Ed ora, dopo avere ascoltato attentamente «Almost home», in cui la voce di Manson si avvicina molto a quella di Hiatt (ma anche lo stile), sono cosciente di avere conosciuto un nuovo autore su cui contare per il futuro. Manson non è uno qualunque, la sua musica è meditata e profonda e, specialmente nelle ballate, si sente che sa scrivere e che la voce ha raggiunto già una bella maturità. Accompagnato da due dei Blues Traveler, cioè Bob Sheehan e Chan Kinchia, con lo stesso Popper presente in vari brani (la sua armonica è ormai inconfondibile) e con session men di valore quali Warren Haynes (Allman Bros e Gov't Mule), Howie Wyeth e Ron Sunshine, Jono ci regala un esordio (su major) di tutto rispetto.