JESSE DAYTON (Country Soul Brother)
Discografia border=Pelle

             

  Recensione del  22/12/2004
    

Non conoscevo a fondo la discografia di questo autore e chitarrista texano, oggi giunto al quarto lavoro, eppure la musica di Jesse Dayton mi č sembrata immediatamente familiare dal primo ascolto. In Country Soul Brother traspare una passione non comune, una conoscenza profonda dei classici della tradizione americana. Dayton viaggia attraverso il paese e raccoglie per strada influenze e generi in apparenza distanti fra loro. Non ha inventato chissą quale rivoluzionaria formula, ma l'idea di fermarsi a metą strada tra il Texas, Nashville e Memphis č risultata vincente. Il titolo infatti condensa le caratteristiche principali delle nuove canzoni, che inglobano elementi rockabilly, rhythm'n'blues (la chiusura pirotecnica con Talkin' Bobby Dale's Hard Luck Blues), spolverano di soul le ballate, non dimenticandosi mai delle origini honky-tonk e tex-mex di Dayton (Moravia sembra un pezzo di Doug Sahm con i Texas Tornados), quelle che in fondo gli derivano dalla frequentazione della scena texana.
Inciso infatti tra Austin e Houston, il disco si avvale di numerose collaborazioni, tra cui il leggendario Redd Volkaert (Merle Haggard) alle chitarre, Brian Thomas alla steel e banjo, Carolyn Wonderland e Eddie Spaghetti (Supersuckers) ai cori. Da queste partecipazioni si intuisce che Jesse Dayton č un songwriter molto apprezzato sulla piazza: in passato ha suonato anche per Waylong Jennings e Ray Price. Conosce insomma tutti i segreti del mestiere e li ha fatti fruttare in un disco tra i pił godibili del 2004 nel campo del roots revival. Country Soul Brother rilegge in qualche modo tutta la sua carriera e le diverse fonti di ispirazione, mettendo un piede nel country-rock degli outlwas come Jennings e un altro negli anni sessanta di George Jones e Charlie Rich.
Partenza vivace con la trascinante title-track, seguita da un saliscendi di ballate e brani pił sostenuti, che dimostrano anche l'ottima presenza vocale di Dayton. Caratteristica apprezzabile soprattutto in Just What I Needed, irriconoscibile cover di un brano dei Cars, e in generale negli episodi pił orientati al suono country-rock come Ain't Grace Amazing, Daily Ritual, Jesus Pick Me up e One of Them Days. Ma la vera sorpresa di Country Soul Brother restano, come accennato, le iniezioni di soul music, da assaporare in It Won't Always be Like This e Just to get You Off My Mind, riscaldate dai fiati di Jon Blondell, John Mills e Fernando Martinez e dall'organo di Riley Osbourn.