Secondo interessantissimo album per i
Brute, una band di Athens, Georgia, che in realtà non è altro che il frutto dell'unione tra il bravo e sfortunato cantautore
Vic Chesnutt e la ben nota jam band dei
Widespread Panic.
Co-balt, questo è il titolo del disco, è comunque il secondo album dello strano combo (il debutto è del 1993) ed è, ripetiamo, un bel disco. È ovvio che i
Brute non sono una band stabile, sia Chesnutt che i Panie hanno la loro carriera, ma è comunque un atto d'amore verso la musica fatto da musicisti che sono grandi amici prima che colleghi.
Co-balt non è infatti il solito disco da dopolavoro, tecnicamente ben fatto ma povero di idee e suonato svogliatamente: qui siamo di fronte ad un album di rock coi fiocchi, fatto con gusto, feeling e, perché no, divertimento.
Entrambi rivedono un po' il loro modo di fare musica: Chesnutt suona meno cantautorale e più eletttrico (ed è comunque un disco solista suo, in quanto scrive e canta tutti i brani), mentre i Panie fanno meno jam e più threeminutes songs, dimostrandosi ad ogni modo una band che sa suonare alla grande.
John Keane produce il tutto con perizia: cinquanta minuti di rock'n'roll con la erre maiuscola.
You got it all wrong è una rock song corale, con un jingle jangle byrdsiano ed un refrain indovinato.
Expiration day invece una suggestiva ballata leggermente country, in cui la voce particolare di Vie tesse una melodia di pura bellezza, aiutandosi con un'armonica nostalgica.
Un piano alla Roy Bittan (courtesy of John Hermann) introduce
Adirondacks, splendida rock song urbana dal ritornello irresistibile (e, pianoforte a parte, qualcosa di Springsteen nella canzone c'è).
You're with me now cambia completamente registro: un ritmo anni '50 alla Elvis (stile
Don't be cruel), con una divertita performance di Chesnutt ed un altro grande assolo di piano del formidabile Hermann. Tanto per far capire che i ragazzi si divertono.
Scholarship è una rock song potente, dal drumming secco e dal chitarrismo deciso, che comunque ben si adatta alle corde di Vie; con
Cutty sark siamo nel territorio prediletto da Chesnutt: una tenue ballata, tra folk e cantautorato, alla quale i Panic forniscono un accompagnamento perfetto.
La bizzarra
Morally challenged, con le sue sonorità oblique e le sue distonie non è tra le mie favorite; molto meglio la possente
No thanks, rock a tutto tondo con pressing chitarristico e voce arrochita, forse un brano non originalissimo ma eseguito con feeling.
Puppy sleeps inizia con loops ed effetti vari, per poi tramutarsi in un altro rock corale, meno riuscito però dei precedenti; l'eterea
All kinds ha troppi effetti sintetizzati ed è troppo intellettualistica per piacere al primo ascolto, mentre
Cobalt blue chiude il disco in maniera positiva: ballata solare dalla melodia gradevole e dal suggestivo crescendo vocale.
Per concludere, un disco just for fun, ma molto più riuscito di tanti lavori nati con delle pretese ed eseguiti senza nerbo: qui c'è un gruppo di validi musicisti, una manciata di buone canzoni e la voglia di suonarle al meglio. Cosa volete di più da un disco di rock?