Ritorna in pista, con la sua quarta prova solista, un interessante cantautore texano che sembra però aver stabilito di volersi fare vivo solo a scadenza triennale. Si tratta di
Robert Earl Keen, di cui non abbiamo mancato di sottolineare le qualità fin dal suo esordio, «
No Kinda dancer» dell'84, che conferma nella circostanza tutto il suo valore.
Poiché «
A Bigger Piece of Sky» è un disco veramente bello e solido, con tutte le carte in regola per convincere e convincerci. È musica texana a tutto campo, country personale pulito e lindo, miscellanea di influenze e stili vari. Robert ama il rock e le sonorità urbane e non si fa incantare dalle seduzioni di Nashville. Le sue canzoni non sono complesse né cerebrali, ma piuttosto semplici; partecipate testimonianze di vita, con le sue quotidiane difficoltà, le ripetute prove da superare, i suoi momenti di «libera uscita».
È giusto pensare a Guy Clark ascoltandolo cantare, ma anche a un musicista più eclettico, a livello di quadro di riferimento.