Jack Ingram č un perfetto sconosciuto, almeno dalle nostre parti. É un country singer, ma non nel senso stretto del termine, in quanto mischia a suo piacimento folk e rock. Questo č il suo disco d'esordio datato 1993 dal semplice titolo «
Jack Ingram», disco di ottima fattura dal suono elettro-acustico, in cui miscela abilmente canzoni scritte di suo pugno a covers di gran classe. Cresciuto a Houston, Texas, ascoltando Townes Van Zandt, Hank Williams e Willie Nelson ma allo stesso tempo influenzato dalle cascate rock dei Rolling Stones, Bruce Springsteen e Tom Petty, sin dagli anni del college ha iniziato a imbracciare la chitarra e a cantarle quelle canzoni che lo hanno cresciuto.
Insieme alla Beat up Ford Band č cresciuto in popolaritą in breve tempo diventando un fenomeno locale e vendendo di questo album di debutto migliaia di copie nella zone di Dallas e arrivandone a toccare 50.000. Un piccolo fulmine a ciel sereno: voce tersa, strumentazione scarna, melodie avvolgenti. Tra le riletture mi piacciono molto «
Mama tried» di
Merle Haggard, «
Pick up the tempo» di
Willie Nelson e «
The road goes on forever» di
Robert Earl Keen Jr., tutte rivedute in modo molto personale, mentre tra i brani suoi emergono le iniziali e delicate
Beat up Ford e
Sight Unseen accompagnate da un bel piano e dalla sua bella voce, il dolce country di
Make my heart flutter e
Beyond my means senza dimenticare
The Fisherman e soprattutto
Drive on.