WILLY/MINK DEVILLE (Coup De Grace / Where Angels Fear to Tread)
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  Recensione del  31/01/2004
    

La risonanza internazionale di Le Chat Bleu giova a Willy De Ville un giusto riconoscimento da parte del rock-biz. Grazie a Jack Nitzsche partecipa alla soundtrack di Cruising, un inquietante noir del maestro William Friedkin con Al Pacino ,girato nel mondo degli omosessuali hardcore del West Village di New York e poi ,per esplicito interessamento di Ahmet Ertegun il patron della Atlantic, Mink De Ville viene messo sotto contratto dalla storica etichetta.
Nella soundtrack di Cruising, Willy De Ville (che per la prima volta si presenta con questa firma) è in compagnia di John Hiatt e di "gentaglia" del tipo di Germs, Mutiny e Rough Trade e presenta due rockacci in pelle nera e borchie intitolati Heat 0f Moment e It's So Easy.
Ma è la ritrovata collaborazione col produttore Nitzsche e l'assemblaggio di una vera rock n'roll band con Margolis, Ricky Borgia (chitarra), Joey Vasta (basso),Tommy Price (batteria) e Louis Cortellezzi (sax) a cambiare le carte in tavola. Coup De Grace è un disco meno culto dei precedenti ma ha un suono più rock ed è sbilanciato verso un classico rhythm and blues di taglio vintage che riflette il sound tipico delle incisioni Atlantic.
Non è che Willy faccia a meno delle ballate perché carezze, sguardi languidi e rose rosse ce ne sono a iosa e la versione di un classico del Sud come You Better Move On di Arthur Alexander non è roba che si incontra tutti i giorni ma Coup De Grace diventa l'ossatura di un live set forte, trascinante e profondamente rock che sarà uno dei migliori di tutta la sua carriera. Maybe Tomorrow, Just Give Me One Good Reason e Love Me Like You Did Before lanciano Mink De Ville nel cerchio dei grandi rocker urbani. Il 6 giugno del 1984 il Teatro Tenda di Milano è tutto per lui.
Lui ringrazia da attore incallito, accende l'immancabile sigaretta, lancia rose rosse alle signore delle prime file e si fa introdurre da Goodbye Pork Pie Hat di Charlie Mingus prima di scatenare il suo show alla Chuck Berry che manda in fibrillazione cinquemila persone. Invece Where Angels Fear To Tread è il disco che segna la fine del sodalizio con Jack Nitszche in nome di una produzione più "moderna".
L'Atlantic gioca al rialzo e convince l'artista a lucidare il suo sound ma Willy non molla l'osso e si presenta con una bottiglia di tequila. Il suono vintage del filosofo Nitszche viene accantonato in nome di arrangiamenti più radiofonici, che fanno la loro bella figura sia in Each Word's A Beat Of My Heart che negli ErreBi di Lilly's Daddy's Cadillac e Are You Lonely Tonight ma il cuore del disco è Demasiado Corazon , una canzone che farà storia tanto da diventare il titolo di un recente libro di Pino Cacucci.
Ma non è solo Demasiado Corazon a puzzare di tequila perché le stesse River Of Tears e Around The Corner hanno rifiniture e arpeggi di fattura messicana e Keep Your Monkey Away From My Door è come portare gli Stones a disintossicarsi nelle paludi vicino New Orleans. In qualche modo alcune situazioni latine di Where The Angels Fear To Tread anticipano i temi di Backstreets Of Desire ma in definitiva dove gli angeli temono di camminare è un disco contradditorio perché le buone canzoni ed il demasiado corazon si scontrano con un sound troppo pulito per essere di Mink De Ville.