STEVE FORBERT (What Kinda Guy?)
Discografia border=parole del Pelle

     

  Recensione del  30/01/2004
    

Non si tratta del nuovo album di Steve Forbert, bensì di una interessante raccolta che la Sony ha voluto tributare ad un artista bravo quanto sfortunato e che non sempre ha avuto il giusto riscontro di critica e pubblico.
Verso la fine degli anni settanta Steve lascia il natio Mississippi per sbarcare a New York e cercare quel contratto che lo lanci nell'olimpo della musica, tuttavia il periodo, almeno a livello musicale, è piuttosto strano; cominciano ad affiorare nuove tendenze nel rock, si affermano artisti come Patti Smith ed i geniali Talking Heads, ed il cantautore solitario non ha più quel seguito avuto negli anni precedenti. Eppure Forbert con le sue esibizioni riesce a conquistarsi un posto al sole e nel 1978 pubblica il suo esordio, «Alive On Arrival», per la piccola etichetta Nemperor, ed è un album carico di grinta, di quella animosità giovanile che riceve una tiepida accoglienza da parte di critica e pubblico e le stazioni radio cominciano a trasmettere le sue canzoni.
L'anno successivo è la volta di «Jackrabbit Slim», disco che spiazza un po' i suoi fans per quelle sonorità Rhythm and Blues, ma che regala a Steve il suo primo grande hit, quella «Romeo's Tune» che verrà ricordata per molto tempo. L'attività di Steve è molto intensa e nel 1980 pubblica il suo terzo lavoro: «Little Stevie Orbit», e c'è un nuovo cambiamento di suono, questa volta è di scena il folk-rock e «Song for Katrina» è la canzone che illumina l'album, che in ogni caso ci rende un artista in costante crescita e che si sta lasciando alle spalle quell'immagine di ragazzo di campagna che lo aveva fin qui accompagnato.
Il successivo «Steve Forbert», quarto disco della sua produzione, gli da un buon successo commerciale ed a questo punto il nostro si sente pronto per il grande balzo in una major e sigla per la Columbia. Ma qui cominciano i suoi problemi ed una lunga serie di onerose battaglie legali lo tengono lontano dalla scena musicale per diversi anni, fino a quando nel 1988 pubblica per la Geffen, «Streets Of This Town» un discreto ritorno, al quale farà seguito, tre anni dopo, il buon «The American In Me», nel quale sembra aver ritrovato la sua vena migliore continuando quel processo di urbanizzazione della propria musica iniziato con l'album che porta il suo nome.
Torniamo ora ad occuparci di questo What Kinda Guy? che raccoglie il meglio della sua produzione per la Nemperor, troviamo quindi la già citata «Romeo's Tune» ed altre ballate che hanno contraddistinto i suoi inizi, da «Ya Ya» alla robusta «Cellophane City», da «Listen To Me» a «It isn't Gonna Be That Way». Ma ad impreziosire questa collezione sono stati inseriti ben cinque inediti rappresentati da quattro versioni live di brani già editi, ma chiaramente in versione diversa ed un inedito assoluto, la bella «Samson And Delilah's Beauty Shop», ballata ad ampio respiro nel più puro stile di Forbert.