Nel 1987 dopo anni di relativo silenzio, poco prima di ritornare alle cronache discografiche con
Streets of This Town prodotto dallo E. Streeter Garry Tallent,
Steve Forbert si trova a Destin in Florida dove suona nei docks del porto un paio di concerti con i
Rough Squirrels, un trio che da un po' di tempo asseconda la sua voglia di riscatto. Con lui sono l'ottimo chitarrista Clay Barnes, il batterista Bobby Llloyd Hicks ed il bassista Danny Counts, tutti e tre presenti alle registrazioni di
Streets Of This Town.
Lo show è fresco, diretto, frizzante, il suono è aguzzo e chitarristico e Steve Forbert sembra in forma smagliante, nessun cedimento di tono e molta energia in corpo. L'estratto di quei concerti finisce in Cd e la Demon lo pubblica col titolo di «
Here's Your Pizza». Quattordici brani veloci, uno in fila all'altro, senza tante pause e col tiro giusto del miglior rock'n' roll di provincia. La gente appalude e anche dal Cd traspare un atmosfera gioiosa e rilassata oltre che una musica senza fronzoli basata sui taglienti riff chitarristici di Clay Barnes, sulla ritmica rockabilly della chitarra di Forbert e su un basso ed una batteria che per tutto il tempo mantengono inalterato il tiro elevato e nervoso dello show.
Steve Forbert sembra rinato, col suo tipico timbro vocale e la sua harmonica da busker sforna un pezzo dopo l'altro trasformando tutto in un eccitante rock'n'roll. Siano essi dei blues di Robert Johnson come «
Stop Breakin' Down Blues» o dello yodel-country-blues di Jimmie Rodgers come «
Years Ago» e «
Everybody Does It In Haway» o dei brani di Lennon Mc Cartney tipo «
One After 909».
Suono essenziale e asciutto,
Steve Forbert recupera parte del proprio repertorio, da «
What Kinda Guy?» a «
Song For Katrina», da «
You Cannot Win (If You Do Not Play)» mixato con «
Polk Salad Annie» di Tony Joe White a «
You're Darn Right», da «
If You're Waiting On Me», ballata che sarà inclusa nel piacevole
The American In Me del '91 a «
Samson and Delilah's Beauty Shop», accelerandolo e svolgendolo secondo le estetiche sonore dei fifties.
Poco spazio, quindi, alle ballate e ai pezzi lenti (stupenda comunque la versione di «
Song For Katrina») e nessuna traccia di
Streets Of This Town, disco pubblicato di lì a poco. Brillante e divertente, lo show (ed il Cd) ha una degna conclusione con un tributo al rocker chicano Richie Valens, ulteriore dimostrazione dell'atmosfera creatasi sugli Harbor Docks di Destin in quel maggio del 1987.