FARMER NOT SO JOHN (Farmer Not So John)
Discografia border=parole del Pelle

  

  Recensione del  30/01/2004
    

Non so molto di questi ragazzi, so che vengono da Nashville e che il leader, Richard McLaurin, prima di formare questa band, ha fatto il turnista nella band di Maura O'Connell ed il chitarrista in quella di Iris De Ment. Il debutto, la band ha un nome ben strano, è una strana combinazione di rock e radici, con influenze metropolitane e sonorità rurali unite dall'uso molto personale della lap steel (McLaurin). Il quartetto (oltre a McLaurin abbiamo Marc Linebaugh, Brian Ray e Sean R. Keith) è depositario di un suono personale, in cui chitarre e steel si incrociano spesso, in cui la ritmica, spezzata e creativa, è simile a tutto tranne che ad una classica roots band.
Suono adulto, creativo ed ingegnoso, che da luogo ad una manciata di canzoni sospese tra passato e presente, dove l'intelligenza compositiva non è mai seconda alle idee che il gruppo riesce a mettere in opera. «Fire in the valley» è già grande musica, elettrica, equilibrata, buone voci e chitarre sugli scudi. «Rusty Weathervane» è più rock: bell'intro vocale, musica attendista, poi la canzone parte e si distende su una melodia elettrica modulata con molta convinzione. «Every Street in Nashville» è invece più country rock, grazie all'ampio uso della steel, alla batteria soffice ed alla canzone stessa, fluida e ben costruita.
Ed il disco prosegue su questa linea, alternando momenti rock (come «Of angels») ad altri più rilassati (come «Fool's lullaby»). Molto belle le due canzoni conclusive: la solida e countryeggiante «This is our house» e la soffice «Travelin' fool». Una nuova band da seguire.