STRANGELYS (Spare Bedroom)
Discografia border=parole del Pelle

  

  Recensione del  31/01/2004
    

Un battito arrembante e melodie che svelano senza indugio le proprie radici musicali, il tutto al servizio di canzoni che riescono mirabilmente a bilanciare spinte rock'n'roll ed aspirazioni cantautorali: questo il succo di Spare Bedroom, uno di quei prodotti del sottobosco indie americano che spiace lasciare in disparte, soprattutto per ragioni economiche e di precedenza nei confronti di nomi ben più blasonati. Avevano un po' perso le tracce di Ed Pettersen, rocker dalle belle speranze dell'area newyorkese, ed ora lo ritroviamo alla guida di un nuovo combo tutto chitarre e passione quali gli Strangelys, che agganciandosi senza troppi sotterfugi ad una lunga e dignitosa tradizione fatta di ballate urbane, strade di fuoco e serrato drive rock'n'roll, riaprono nostalgie mai sopite verso eroi minori, ma indispensabili, del rock americano.
L'impasto delle chitarre, l'attitudine pop svelata in molti episodi e la passione che fuoriesce dalla maggior parte di questi brani è più che sufficiente ad inserire Pettersen accanto ai migliori protagonisti di stagioni ora quasi dimenticate: ritroverete il frizzante passo pop-rock di Willie Nile, lo spessore del songwriting di Steve Forbert, ma soprattutto le sventagliate elettriche dei Del Lords (al disco partecipa, come chitarrista ed al missaggio, anche Scott Kempner, leader di quella formazione). Assaggiate l'adrenalina che scorre in Love 101 o Startin' to Feel, con l'ottimo Michael Abbott alla solista, per rendervi conto dell'eredità acquisita da Kempner e soci. Accordi, feeling e situazioni già assaporate mille volte, eppure sempre magicamente trascinanti quando in mezzo si riscontra questa competente devozione al migliore rock'n'roll sradaiolo.
Non si pensi però ad un disco grezzo e monocorde: Pettersen, come si è già anticipato, possiede il gusto per il guizzo pop e l'iniziale Happy così come Out of The Past ne sono la dimostrazione più lampante, mentre Justine resta una di quelle rock ballads che tanto riempivano gli stereo alla fine degli anni settanta e che oggi è quasi una rarità assoluta incontrare. Nell'insieme resta uno dei momenti più godibili di Spare Bedroom, che, seppure tra qualche episodio di stallo {Sandcastles, Broken Mirror), facilmente riuscirà a fare breccia tra i veri rock'n'roll hearts.