JOE ELY (Love & Danger)
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  Recensione del  30/01/2004
    

Sono anni che aspettavo il nuovo album di studio del texano Joe Ely, uno dei miei musicisti preferiti. Il suo ritorno su MCA, l'etichetta che lo aveva scoperto e lanciato sedici anni fa, è stato gratificato dalle buone vendite dello spettacolare «Live at Liberty Lunch», uscito sul finire del 1990. Due anni dopo ecco l'atteso lavoro di studio. Joe, al solito, media tra rock e country e ci regala un disco robusto e gustoso che poco ha a che spartire con le scene rock e country attuali e, ancora meno, con le richieste del mercato. La sua è american music allo stato puro: grintosa e radicale, fiera ed energica. Ely pesca a piene mani dal grande serbatoio della tradizione Usa e mette a punto, per questo suo decimo album (antologie escluse), una prova molto convincente.
Sono tutte canzoni nuove di zecca, con la sola eccezione di «Settle for love», grandissimo brano reinventato per la circostanza ma già apparso su «Dig all night» e di «Every night about this time», nuovo per Joe, ma presa dal repertorio di Dave Alvin. Oltre alle due citate il disco comprende altre otto canzoni, di cui cinque notevoli: «Sleepless in love», «The road goes on forever», «Highways and heartaches», «Whenever kindness fails» e «She collected». Ely è in forma smagliante, la band lo segue a meraviglia: chitarre fulminanti, steel liquida, sezione ritmica d'acciaio. Gli elementi ci sono tutti, ed al posto giusto.
Ma Joe riuscirà mai a sfondare a livello nazionale? Non credo, è troppo serio, la sua musica è troppo vera: niente zucchero, nessuna concessione al mercato; solo una gran voce ed una bella scelta di canzoni, troppo poco per entrare in classifica. Il suo sound è troppo rock per le stazioni country e troppo country per quelle rock (ma non è una frase già scritta... forse per Steve Earle...): è difficile fare musica delle radici e trovarsi un mercato. In Usa sono più gnucchi che da noi: gente come Ely, Earle, Welch, i Mavericks, lo stesso Yoakam anche se hanno un loro Joe Ely pubblico, fanno fatica a entrare nel giro che conta. «Love & Danger» è brillante: una manciata di canzoni secche, molto rockeggianti, con una chitarra smagliante, e la voce del nostro in gran forma. Dieci canzoni ben strutturate, tra ballate e country songs, ma con il rauco suono del rock dentro, insito in ogni piega del disco.
La ripresa di «Settle for love» è logica: faceva parte di un disco «Dig all night», inciso nel 1986, ma rifiutato dalla MCA; è apparsa poi su un altro disco, sempre intitolato «Dig all night» (1988) che nulla aveva a che fare con il precedente, se non l'avere in comune il titolo e la canzone più bella: ma Joe non era contento di quella versione ed ha voluto rifarla. «Settle for love» è un grande brano rock, nella più pura tradizione americana: è potente e potrebbe essere benissimo il singolo su cui poggiare la campagna pubblicitaria del disco: Joe ci crede, noi pure.