Sono anni che aspettavo il nuovo album di studio del texano
Joe Ely, uno dei miei musicisti preferiti. Il suo ritorno su MCA, l'etichetta che lo aveva scoperto e lanciato sedici anni fa, è stato gratificato dalle buone vendite dello spettacolare «
Live at Liberty Lunch», uscito sul finire del 1990. Due anni dopo ecco l'atteso lavoro di studio. Joe, al solito, media tra rock e country e ci regala un disco robusto e gustoso che poco ha a che spartire con le scene rock e country attuali e, ancora meno, con le richieste del mercato. La sua è american music allo stato puro: grintosa e radicale, fiera ed energica. Ely pesca a piene mani dal grande serbatoio della tradizione Usa e mette a punto, per questo suo decimo album (antologie escluse), una prova molto convincente.
Sono tutte canzoni nuove di zecca, con la sola eccezione di «
Settle for love», grandissimo brano reinventato per la circostanza ma già apparso su «
Dig all night» e di «
Every night about this time», nuovo per Joe, ma presa dal repertorio di
Dave Alvin. Oltre alle due citate il disco comprende altre otto canzoni, di cui cinque notevoli: «
Sleepless in love», «
The road goes on forever», «
Highways and heartaches», «
Whenever kindness fails» e «
She collected». Ely è in forma smagliante, la band lo segue a meraviglia: chitarre fulminanti, steel liquida, sezione ritmica d'acciaio. Gli elementi ci sono tutti, ed al posto giusto.
Ma Joe riuscirà mai a sfondare a livello nazionale? Non credo, è troppo serio, la sua musica è troppo vera: niente zucchero, nessuna concessione al mercato; solo una gran voce ed una bella scelta di canzoni, troppo poco per entrare in classifica. Il suo sound è troppo rock per le stazioni country e troppo country per quelle rock (ma non è una frase già scritta... forse per Steve Earle...): è difficile fare musica delle radici e trovarsi un mercato. In Usa sono più gnucchi che da noi: gente come Ely, Earle, Welch, i Mavericks, lo stesso Yoakam anche se hanno un loro Joe Ely pubblico, fanno fatica a entrare nel giro che conta. «
Love & Danger» è brillante: una manciata di canzoni secche, molto rockeggianti, con una chitarra smagliante, e la voce del nostro in gran forma. Dieci canzoni ben strutturate, tra ballate e country songs, ma con il rauco suono del rock dentro, insito in ogni piega del disco.
La ripresa di «
Settle for love» è logica: faceva parte di un disco «
Dig all night», inciso nel 1986, ma rifiutato dalla MCA; è apparsa poi su un altro disco, sempre intitolato «
Dig all night» (1988) che nulla aveva a che fare con il precedente, se non l'avere in comune il titolo e la canzone più bella: ma Joe non era contento di quella versione ed ha voluto rifarla. «
Settle for love» è un grande brano rock, nella più pura tradizione americana: è potente e potrebbe essere benissimo il singolo su cui poggiare la campagna pubblicitaria del disco: Joe ci crede, noi pure.