STEVE EARLE (Early Tracks)
Discografia border=Pelle

        

  Recensione del  30/01/2004
    

È facile, adesso che Steve Earle ha dimostrato di essere una stella di prima grandezza della musica popolare americana,riconoscere il suo innato talento anche in opere come questo «Early Tracks», raccoglitore di incisioni avvenute nei primi anni ottanta prima dell'uscita del suo acclamato esordio «Guitar Town».
La storia racconta che dopo aver lasciato il Texas ed essersi spostato a Nashville e aver lavorato come lavapiatti e postino di giorno e honkytonker la notte, Steve Earle vede finalmente una sua canzone («When You Fall In Love» nella versione di Johnny Lee) arrivare, nel 1982, nelle Top Twenty delle classifiche country. Il fatto consente a Earle di ottenere un contratto con la Epic che però va in fumo prima che la stessa decida di pubblicare il suo album. Il materiale di quell'album è l'argomento di «Early Tracks», pubblicato originariamente su disco nel 1987 e oggi, per la prima volta,rimasterizzato in Cd.
«Early Tracks» raccoglie,quindi, le prime registrazioni in assoluto di Earle e alcuni 45 giri usciti nel 1984 per la Epic più quattro bonustracks coi Dukes. Ascoltando «Early Tracks» si ha la netta sensazione di essere di fronte ad un autore e cantante (la musica verrà meglio poi) il cui potenziale è evidente e, analogamente al primissimo Springsteen, la capacità espressiva è già fonte di grande canzoni. Naturalmente non tutti i brani qui presenti sono cose indimenticabili e molto di acerbo c'è ma, nonostante ciò, in alcune tracce c'è quel quid che discrimina l'artista di classe dalla semplice comparsa.
La voce di Steve Earle è qui pulita, chiara e troppo fresca per interpretare i versi di quel ribelle che sarà in seguito,non ha ancora quel maledetto e strascicato slang bluesy da troubadour sudista che verrà fuori con «Copperhead Road» ma, orse perché la maggior parte del materiale tira verso il rock'n'roll ed il rockabilly, si sente un interprete in grado di padroneggiare la melodia come un cantante dei fifties, come un country-singer che preferisce Presley a Nashville.