Dopo «
Fade Away Diamond Time» ecco che arriva «
Rain, Wind and Speed», che conferma
Neal Casal come un musicista dal potere evocativo molto forte. Esatto, potere evocativo: basta ascoltare le sue canzoni ed ecco che alla mente sovvengono tanti rimandi. C'erano tizi che un tempo erano capaci di creare musica con due accordi e tanta intensità. Si trattava di Crosby, Stills, Nash & Young, di Joni Mitchell e di Jackson Browne, ovvero il gotha di quella California magica che un tempo regalò storie e musica incredibili. Erano i tempi delle «Sugar Mountain», delle «Woodstock», delle «Our House», delle «Big Yellow Taxy», delle «Take it Easy», delle «For a Dancer» e di tutta quella delicatezza musicale che sembrava sgorgare naturalmente come acqua fresca.
Casal riunisce in sé tutti questi caratteri, che qualcuno potrà ritenere deja-vu, ma che nel contempo sanno rapire e creare attenzione. La voce di Neal ha la stessa forza, tanti anni dopo, del Browne targato anni Settanta: la stessa vena poetica e lo stesso approccio intimista, che magari non si impone subito, bensì ha bisogno di calma riflessiva per essere apprezzato al meglio. Giri di chitarra vecchi per una musica nuova, quella di
Neal Casal, ecco il semplice enunciato.