BLUE RODEO (Nowhere to here)
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  Recensione del  30/01/2004
    

File under rock. Così ci ingiunge il retro di questo CD e noi non possiamo restare indifferenti di fronte a questa esortazione o meglio voi non potete resistere all'irreversibile richiamo della musica dei Blue Rodeo. Canadesi, in attività dal 1986, tutti i loro album sono stati ristampati recentemente dalla Discovery compreso il primo «Outskirts», sono il miglior gruppo canadese in attività sicuramente (mi assumo la responsabilità) ed uno dei migliori del continente Nordamericano.
Sono in sei, anche se i due autori, voci soliste e chitarre sono Jim Cuddy e Greg Keelor, quindi due leader e quattro degni aiutanti non comprimari (solo il bassista Bazil Donovan è presente dal primo album, gli altri si sono aggiunti mano a mano) per un gruppo che, secondo il sottoscritto ma non solo, ha raccolto l'eredità di gruppi come la Band o i Buffalo Springfield nel riproporre il grande rock del passato.
Non sono i soli, anche gruppi come Jayhawks o i Counting Crows tanto per citarne due seguono queste coordinate, ma i Blue Rodeo sono più complessi, la loro musica abbraccia orizzonti più ampi, scenari più complessi, si passa dalla psichedelia gentile dell'iniziale «Save myself» con la compatriota Sarah Mclachlan a ricercare certe sonorità californiane fine anni '60, temi ripresi con più energia nella successiva «Girl in green», ancora con la McLachlan, ed in certi momenti sembra di risentire addirittura i vecchi Jefferson, chitarre distorte, tastiere, guitorgan, su tutto il suono del vecchio Hammond che domina peraltro in tutto l'album (James Gray è il tastierista che ha sostituito Bobby Wiseman) con improvvise aperture delle chitarre che ora liquiderà acide guidano le danze.
Dal terzo brano, «What you want» si riaffacciano l'altra peculiarità della musica dei Blue Rodeo, quel buon vecchio sano sound alla Buffalo Springfield, Poco, Flying Burrito (anche la pedal steel impazza) che un tempo si soleva definire country-rock e che gruppi come i Jayhawks o i Blue Mountain, per non parlare di Wilco e Son Volt stanno contribuendo a riportare in auge: i Blue Rodeo.