BLUE RODEO (Lost Together)
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  Recensione del  30/01/2004
    

Sono canadesi e su queste pagine ne abbiamo parlato spesso. Hanno inciso, sino ad oggi, quattro dischi. «Outskirts» (1977), l'ottimo «Diamond mine» ('89), il sottovalutato «Casino» ('90) e, dopo circa due anni di silenzio, «Lost together».
La formazione è sempre la stessa, almeno per quattro quinti: i due leaders Jim Cuddy e Greg Keelor (voce e chitarra entrambi), autori di musica e testi, il bassista Bazil Donovan il polistrumentista (tastiere, fisarmonica, armonica) Bob Wiseman. Ad essi si aggiunge un nuovo batterista: Glenn Milchem è il terzo drummer su quattro dischi. I Blue Rodeo sono dei tradizionalisti: la loro musica, piena di influenze americane, è un condensato di country e rock, rivisitato con una precisione degna della Band, di cui i due leaders sono grandi ammiratori. «Lost together», prodotto dal gruppo stesso, riunisce le sonorità americaneggianti di «Casino», con tanto di steel guitar in bella evidenza, fondendole con armonie degne del miglior suono californiano, e le mischia abilmente con le alchimie sonore di «Diamond mine».
Quello che ne risulta è un cocktail dannatamente gradevole e per nulla tedioso (il disco dura più di 65 minuti) in cui la band esegue una serie di composizioni, dove si evidenziano le belle voci e una strumentazione curata. I Blue Rodeo non sono un gruppo di tendenza, non appartengono né a quel genere né a quello stile: non amano Bowie e non somigliano ai Guns 'n' Roses, non pestano duro e non si vestono in modo originale.
Sono dei comuni mortali e fanno una musica molto semplice: ma la fanno con il cuore e, molto importante, con il cervello. Fanno del sano rock, lo mischiano a robuste dosi di country, ci infilano dentro una serie di composizioni solide in cui la melodia è sempre ben evidenziata e portano a termine, regolarmente, dei dischi di grande spessore; ma non vendono, almeno fuori dai confini canadesi.
«Lost together» è lungo, ma le sue composizioni sono ben amalgamate: il pianoforte di Wiseman e la steel guitar di Kim Deschampes entrano alla perfezione nelle armonie vocali di Cuddy e Keelor.