TERRY ALLEN (Human Remains)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  30/01/2004
    

Terry Allen, artista multimediale, è anche uno dei cantautori americani più apprezzati, sopratutto da certa critica. La sua musica spazia in toto sulle radici della musica statunitense tanto che si può definire «americana». Compositivamente il disco è di grande impatto e la parte strumentale è tra le più compiute (almeno nei lavori di Allen), con uso continuo di pianoforte, sezione ritmica, chitarre, steel guitar, violino e, persino, cornamuse, Il nostro mostra di avere ancora quel talento particolare che sa unire, in modo soavemente acido, grande musica a testi sarcastici e, questa è la cosa più importante, scrive ancora grandi canzoni.
L'album è pieno di ospiti che, a conti fatti, non incidono più di tanto, comunque è belle vedere gente del calibro di David Byrne e Joe Ely, Lucinda Williams e Jo Carol Pierce, Charlie Sexton e Will Sexton, Llloyd Maines e Ponty Bone unire le proprie forze per dare un aiuto ad un amico di tale portata. Story-teller, narratore per eccellenza, fuorilegge e profeta, poeta e ribelle al tempo stesso, Allen incarna la figura del musicista solitario che, ancora più di Ely in questo caso, è in grado di celebrare la sua terra.
La sua musica è così legata alle proprie origini da sembrare già sentita, ma il suo stile rimane sempre talmente texano da entrare in quella stretta cerchia di musicisti culto che conta gente come Townes Van Zandt e Guy Clark.