MICHAEL HALL & THE WOODPECKERS (Dead by Dinner)
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  Recensione del  31/01/2004
    

Seguendo le orme di altri infaticabili outsiders del rock periferico americano (per esempio il conterraneo Chris Burroghs), Michael Hall, cantautore texano di Austin, ha trovato orecchie sensibili solo in Europa, accasandosi presso Tintraprendente Blue Rose. La sua è una storia che parte da lontano, vista la militanza in una nota roots band degli anni ottanta come i Wild Seeds, ed è proseguita tra alti e bassi per tutti gli anni novanta, attraverso dischi solisti (una menzione per Adequate Desire del '94) che ne hanno messo in luce le buone capacità di artigiano della canzone rock d'autore.
Quello che caratterizza in particolar modo la sua proposta musicale ed il suo stesso songwriting è il distacco da certi luoghi comuni del suono di Austin, provando così ad incrociare le immancabili suggestioni country di quella terra con un rock dal taglio più urbano e grezzo, che ben si adatta alla sua voce non proprio aggraziata e spesso monotona. Prodotto dall'amico Jud Newcomb (ricordate i Loose Diamonds?) e con l'appoggio di una solida rock'n'roll band alle spalle, i Woodpeckers per l'appunto, Michael Hall confeziona tredici episodi di roots rock cantautorale dall'andatura un po' sgangherata ed apparentemente rafazzonato, che in realtà contengono rari momenti di stanca ed acquistano valore proprio per questa loro natura imprecisa e poco curata.
Tra le pieghe delle sue canzoni sarà facile notare punti di contatto con i percorsi musicali di Steve Wynn (Angel, In The Crypt With Eleanora) o di un grande e troppo spesso ignorato concittadino quale Alejandro Escovedo (Worthless), nonché infine del padre ispiratore di questi ultimi, Lou Reed (If You Were Gonna Find Her, River Road), mentre il sound sbilenco dei Woodpeckers sembra attingere a piene mani dall'epoca d'oro del Paisley Underground (tra i Green On Red e i Junkyard Love di Chris Cacavas), per poi mischiarla alle loro radici texane (If You Knew How Much I Wanted You, Heaven Too Far Away).
Di questo passo Dead By Dinner è un disco pigro e dal carattere indolente, rock'n'roll americano di "seconda fila", ma con tutte le credenziali per affascinare chi di questi suoni ne ha fatto una ragione irrinunciabile di sopravvivenza.