JOHN MELLENCAMP (Words & Music)
Discografia border=Pelle

     

  Recensione del  15/11/2004
    

Tra tutti i rock'n'roller dell'ultima generazione, quella di Bruce Springsteen, per intenderci, John Mellencamp è stato il più bistrattato. I motivi sono parecchi e hanno una loro logica: non ha mai lasciato la sua small town e non si è mai concesso alle mode e ai trend del momento; la sua faccia da schiaffi, fin dalla copertina di American Fool, non ha mai attirato le simpatie dei critici; la sua coerenza, da Autorithy Song alla rivisitazione di To Washington, in un mondo ipocrita e amorfo, non l'ha certo aiutato.
Eppure Words & Music, la nuova antologia che rilegge egregiamente tutta la sua carriera, è lì da ascoltare. Con 37 canzoni, spalmate su due compact disc, mostra senza possibilità di errore tutto il talento, la forza e in qualche caso persino la genialità di John Meliencamp, conosciuto anche come Little Bastard. Intanto, Words & Music sostituisce l'esiguo e fin troppo sintetico The Best That I Could Do che ruotava attorno ai suoi dischi fino a The Lonesome Jubilee. Fortunatamente, in Words & Music, per una volta certe beghe contrattuali vengono superate per cui tutta la carriera di John Meliencamp è ampiamente rappresentata compresi gli ultimi, sottovalutatissimi album nonché lo splendido Trouble No More, con quel gioiello che è Teardrops Will Fall.
La sequenza delle canzoni, in entrambi i dischi, non segue un andamento cronologico, ma il percorso suggerito deve aver avuto un background articolato perché colpisce veramente non solo chi il Little Bastard l'ha sempre seguito (come noi), ma chiunque ha a cuore il rock'n'roll.
Più o meno un paio di brani per ogni disco della sua nutrita discografia (le canzoni più importanti ci sono tutte) e una buona metà (giustamente) di Scarecrow costituiscono una solidissima, concreta opportunità per rispolverare le esperienze e le piccole variazioni di percorso di John Mellencamp. Meriterebbe una retrospettiva perché The Lonesome Jubilee (da lì arrivano Paper In Fire, Check It Out, Cherry Bomb) resta un disco geniale e fondamentale per la riscoperta di certe radici del rock'n'roll e perché il minimalismo di Dance Naked (Wild Night e la stessa Dance Naked) è anche la dimostrazione di un coraggio nel sintetizzare suoni antichi e moderni davvero esemplare.
Un discorso che vale anche per i suoi album più recenti (Your Life Is Now e Peaceful World sono canzoni bellissime), ma è proprio l'insieme strutturale della sua storia a dimostrare che John Meliencamp ha un profilo da grande del rock'n'roll. Anche perché scendendo in profondità, Words & Music mostra come John Mellencamp non abbia mai ceduto nulla della sua coerenza, in termini di suoni, canzoni e idee e questo alla fine, arrivati a Now More Than Ever (che è difficile sia stata messa lì per caso, visto il titolo), sembra essere il senso più intimo e personale di questa antologia. In cima a tutto ciò ci sono i due brani nuovi e le buone notizie vengono proprio da lì, Walk Tall e Thank You che mostrano un John Meliencamp capace di muoversi a suo agio, con tutte le sue idee, dentro il recinto di una pop song.
Due canzoni notevooli, fresche e piene di ritmo, per introdurre una grande antologia. Dopo una carriera così, non gli si può chiedere di più.