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I
Quireboys risolvono diatribe interne (il vocalist Spike Lee contro Guy Griffin) e la risurrezione che si era intravista nei concerti dell'ultimo anno, arriva con
Wardour Street, nome di un luogo simbolico di Londra, perchè è lì dove la loro storia è incominciata.
L'avvio è Rock 'n roll allo stato puro, frizzante come l'armonica di
Jeeze Louise e Howlin Wolf, il rock regala suggestioni di un tempo per come è curato e coccolato anche in
Happy e nell'idea di chiamare il grande cantautore scozzese
Frankie Miller a duettare in una sua canzone mai incisa,
Raining Whiskey.
Desta interesse, Wardour Street, anche nelle apparenti pause (
I Think I Got It Wrong Again e It Ain't over Now) e seppur la seconda parte tende ad ammorbidirsi, i Quireboys ritrovano un mondo mai abbandonato, degli spazi moltiplicati progressivamente che sembrano senza limiti, senza restrizioni, senza leggi prestabilite.