Un anno fa è scattato qualcosa tra i fratelli Garza.
Tornare a suonare dal vivo ha contribuito a creare una sospensione su un vuoto già pieno (tempo dedicato alla famiglia, al bowling come passatempo), di qualcos'altro, un tempo altro.
Ma dopo 11 anni era necessario liberare nuove idee in musica e
Resurrection impiega un nulla per avallorare l'impegno con quel sound tra rock texano, giri chitarristici di forte presa, ballate, sonorità tex-mex e un pizzico di blues (e che ritorno… a sentire
Wish You Would e
I Let You Think That You Do).
Mancavano i
Los Lonely Boys e quel lato melodico latino (
Dance With Me a Send More Love alla ballata Natural Thing), acceso dal talento di Henry Garza alla chitarra.
E da lì che parte il fascino di Resurrection, dal cuore dei Los Lonely Boys e da una chitarra, e sempre lì si ritorna prima di chiudere con una perla come
Bloodwater.
Per come Resta in circolo, per come si allarga, piano piano, a dismisura nel tempo, Resurrection era alquanto necessario.