Viaggio al Sud, alt.country e ballate, quello della splendida
Southern Star -la title track- è come passarci attraverso, a quelle città di provincia da cui si tende a fuggire per spaziare in contesti culturalmente più vivaci e vari.
E quelle di
Brent Cobb sono cittadine in cui può essere piacevole restare, per la qualità di vita che può offrire, e nell’apparente dolcezza elettro-acustica si scopre la forza della verticalità.
La vertigine del piacere come effetto prodotto dal rapido passaggio dall’alto al basso (
It's a Start a Kick the Can) e dalla luce delle chitarre (
Livin' the Dream e
'On't Know When e
Devil Ain't Done).
In quella perla di
When Country Came Back to Town c’è un lato magico, che salva la vita o, quantomeno, le dà un senso e un valore.
Non è l’unico, c’è più di uno strumento per guardare in faccia le cose in Southern Star (tra l’armonica nella struggente chiusura di
Shade Tree).
Dischi così, ci vogliono. Per fortuna ci sono.