Howlin’ Sun, dopo 5 anni incidono il secondo disco, la matrice è un classic rock anni ’60 / 70’cupo, genuino e multi-forme.
La band norvegese sa miscelarne sfumature e toni, imprimono nella memoria personaggi dolenti e irrisolti, capaci di sovvertire amabilmente le aspettative, di cambiare registro più volte (
Maxime e
Jayne a
Let's Go Steady).
Gli Howlin’ Sun sono convinti che l’importante è avere un’idea di Rock, sapere dove portarla e come metterci dentro senso, sensazioni ed emozioni.
La forma è come venisse fuori da sola, scorre senza darsi delle arie tra
All Night Long,
Lost e
Be Mine, non demordono in
Last Time e
Main Pretender, prima lasciano Maxime con le briglie sciolte sul collo, poi gli Howlin’ Sun intervengono e lo portano a un approdo sicuro, incorniciandolo con la preziosa ballata finale di
Bittersweet Morning Sun.
Un punto esclamativo deambulante sull’infinita pagina del rock.