RICH HOPKINS AND LUMINARIOS (My Way or the Highway)
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  Recensione del  27/04/2017
    

Nel 16cesimo disco di Rich Hopkins la presenza della compagna Lisa Novak (insieme dal 2006, ha collaborato con i Luminarios in 5 dischi) mai come in passato, ha influenzato con le sue origini texane My Way or the Highway.
L’auto su cui viaggia Rich Hopkins e ancora pregna di rock ‘n roll, ma c’è di più, lontano dalle arterie gigantesche e strade a scorrimento ultraveloce, dai centri commerciali e piazzali circondati da immensi parcheggi, My Way or the Highway sceglie di costeggiare zone desertiche, la ballata di Angel of the Cascade prepara le chitarre di Gaslighter e le divide con la Novak, e anche se può sembrare una caramella imburrata le contaminazioni non nuocciono nemmeno agli 8 minuti di un intenso assolo in Want You Around e nella corrosiva I Don't Want to Love You Anymore.
La strumentale Lost Highway rasenta territori country, di atmosfera la strada che da Austin, Texas, si dirige verso Tucson, Arizona, il chitarrista Jon Sanchez che suona con Alejandro Escovedo delizia in Chan Kah e Gnashing of Teeth ma poi apre all’hip-hop di Cesar Aguirre in Meant for Mo, un brano come una dark lady, capace di convincere il solito uomo debole a crederle, e credere alle corde di Sanchez alla fine aiuta.
My Way or the Highway gira continuamente intorno a questo 'vuoto' elettrico, altamente accattivante in Come Hell or Highwater per quel senza andare veramente mai né avanti, né indietro, ci si fermerebbe a lungo in quello spazio dove My Way or the Highway va a chiudersi con Walkaway Again.