Rock’n’roll per chi ama gli spazi aperti della mente, non ci sono barriere che
Outlaw R&B (quinto disco) non riesca a scavalcare con quell’indole psychedelika che si tira dietro da
Stuck In The Morning e
Revolution.
I colori del rock si mostrano nelle forti tonalità delle chitarre, i
Night Beats contro la “cyberizzazione” dell'essere umano dove si comunica solo con il telefono (cellulare e non), attraverso le reti informatiche (la posta elettronica) e ci si innamora delle rappresentazioni della realtà virtuale.
Come combatterla? Con le ipnotiche parentesi anni ’60 del Texano ma californiano d’adozione, Danny Lee Blackwell, immersioni di senso (
New Day), con spirali elettriche che riesumano un fascino legato al passato del western in
Hell In Texas, per prepararsi a tuffarsi in un buco nero, ad affrontare il vuoto, la pagina bianca della nostra coscienza di
Never Look Back.
Outlaw R&B ha la caratteristica di scorrere a valle del piacere trascinandosi dietro cose che brillano e alcune scorie:
Cream Johnny,
Ticket e
Shadow, ma seppur mischino troppo le carte in tavola, Outlaw R&B resta su un corpo vivo, il rock.
Ed è abbastanza.