Basta l’attacco di
Oh Well, il brano che apre
Live 2019 (registrato a Kassel, Germania, lo scorso gennaio), per far intendere il senso del procedimento della serata, cui Andreas Diehlmann sottopone il pubblico ad una incandescente materia.
Il terzetto blues/rock (Volker Zeller al Basso/Voce e Tom Bonn alla Batteria) ripercorre brani da Your Blues Ain’t Mine dello scorso anno e il disco omonimo del 2017, belle come sempre le toste
Come On And Get It,
Rita e
Your Blues Ain't Mine, per come trascinano in labirinti senza uscita, forse anche per
All Along The Watchtower di Bob Dylan, e qui Andreas Diehlmann si dimostra un fuori classe e sa cucinare una materia che è ormai entrata nelle convenzioni del pubblico con un ritmo, intuizioni che la trasformano improvvisamente in qualcosa di nuovo.
Live 2019 ha un suono limpido, 14 brani per più di 1 ora di ottimo blues/rock, ideale per annusare il profumo dell'istinto e il gusto della libertà della
Andreas Diehlmann Band sia tra ballate elettriche (
Gone e
Hard Times) e le virate muscolari come
Head Down Low, Live 2019 non lascia vie di scampo anche nella scelta delle covers: un plauso per
Going Down dell’americano D.Nix e la chiusura con la mitica
Purple Rain di Prince.
Resta il vortice di note della chitarra di Andreas Diehlmann a rappresentare il dato catalizzatore essenziale ed immediatamente percepibile in Live 2019. Serata magica, tutta da ascoltare.