CW AYON (Setting Son)
Discografia border=Pelle

        

  Recensione del  23/03/2014
    

Nato da un’idea della casa discografica, la Solitary Records, di registrare 3-4 brani da includere in una compilation con altri one-man-bands, CW Ayon (Cooper Ayon) ne ha registrate ben 12 con l’armonica al collo, le percussioni divise con le gambe, la slide guitar, il delta blues e tanti cuori spezzati da raccontare. Si affina nella forma del dolore, meno sfilacciato perché definito da una sola relazione, quella al femminile, mantiene intatte quelle pulsioni emotive per l’intero Setting Son, gli scarti ellittici alla slide guitar partono con Last Ride, determinano soprassalti d’animo in Singing Blues, moti del cuore in Strut, aritmie di un vivere in continuo stato di precarietà emotiva, No Good Anymore e Got Ya Baby.
La parentesi in famiglia di Setting Son prima di riprendere la strada iniziale, sempre dentro al tempo del delta blues, straordinariamente penetrato dal buio della disperazione in a Walls Of Our Home, trova un senso in Maybe Someday, un ulteriore ‘non-zona’ dell’animo, riquadrata e sospesa nell’acustico, in sovrimpressione su Setting Son anche in Knock The Rust Off, spazio erratico astratto che torna a bruciare, inciso in un presente dove non c’è tempo per sognare, il matrimonio per un musicista descritto in Looking Back vuol dire lasciare a casa moglie e bambini e solcare strade solitarie (“When I write songs like that, the woman leaving and stuff, I try to picture what would make me feel the worst if my wife decided to leave”, aggiunge CW Ayon).
La sinuosa bellezza di Night Never Wins ha l’aspetto incrongruente di un sogno e la consistenza appiccicosa di un incubo, e migra verso la conclusiva Dust In My Eyes, perché la donna non torna. Nella felicità è implicita la sua fine, nell'amore il tradimento, in questo la perdizione e nella salvezza il sacrificio.