Nato da un’idea della casa discografica, la Solitary Records, di registrare 3-4 brani da includere in una compilation con altri one-man-bands,
CW Ayon (
Cooper Ayon) ne ha registrate ben 12 con l’armonica al collo, le percussioni divise con le gambe, la slide guitar, il delta blues e tanti cuori spezzati da raccontare. Si affina nella forma del dolore, meno sfilacciato perché definito da una sola relazione, quella al femminile, mantiene intatte quelle pulsioni emotive per l’intero
Setting Son, gli scarti ellittici alla slide guitar partono con
Last Ride, determinano soprassalti d’animo in
Singing Blues, moti del cuore in
Strut, aritmie di un vivere in continuo stato di precarietà emotiva,
No Good Anymore e
Got Ya Baby.
La parentesi in famiglia di
Setting Son prima di riprendere la strada iniziale, sempre dentro al tempo del delta blues, straordinariamente penetrato dal buio della disperazione in a
Walls Of Our Home, trova un senso in
Maybe Someday, un ulteriore ‘non-zona’ dell’animo, riquadrata e sospesa nell’acustico, in sovrimpressione su
Setting Son anche in
Knock The Rust Off, spazio erratico astratto che torna a bruciare, inciso in un presente dove non c’è tempo per sognare, il matrimonio per un musicista descritto in
Looking Back vuol dire lasciare a casa moglie e bambini e solcare strade solitarie (“
When I write songs like that, the woman leaving and stuff, I try to picture what would make me feel the worst if my wife decided to leave”, aggiunge
CW Ayon).
La sinuosa bellezza di
Night Never Wins ha l’aspetto incrongruente di un sogno e la consistenza appiccicosa di un incubo, e migra verso la conclusiva
Dust In My Eyes, perché la donna non torna. Nella felicità è implicita la sua fine, nell'amore il tradimento, in questo la perdizione e nella salvezza il sacrificio.