NATURAL CHILD (Dancin' With Wolves)
Discografia border=parole del Pelle

        

  Recensione del  20/05/2014
    

Il trio di Nashville dopo 3 dischi cambia la prospettiva sul rock “[We were listening to] big bands with a lot of members that would play for like an hour and a half in the ’70s,” spiega il bassista Wes Traylor. “We wanted a live show like that” ma soprattutto sul country, quello legato alla strada e ispirato a fuorilegge senza fissa dimora. I Natural Child diventano un quintetto, la pedal steel di Luke Schneider si affianca alle tastiere di Benny Divine ed entra tra Out in the County e Don't The Time Pass Quickly, un bel giretto all’indietro per un passato che sedimenta e partorisce Dancin’ With Wolves.
Deliziosa la tappa tra cowboy, alcol e i riflessi malinconici di Country Hippie Blues, fresco, diverso, libero, sempre uguale in Firewater Liquor e sempre diverso in Bailando Con Lobos, ma sotto quella inaspettata paludata eleganza i Natural Child lasciano che torni a serpeggiare nervoso e fremente il rock ‘n roll e un pastoso e intenso honky tonk. Funzionale in Saturday Night Blues e nella ballata Rounder, splendido il finale, da solo vale la spesa: piantano i picchetti lungo la strada della malinconia in I'm Gonna Try, la pedal steel la solca come se fosse su un paesaggio solitario e desolato, il pianoforte e l’armonica si affiancano in Nashville's A Groovy Little Town, sono forieri di emozioni, di spunti di riflessioni, di aperture illuminanti, necessari all’interno del viaggio al confine messicano di Dancin’ With Wolves, la title track. La fisicità del paesaggio per ritornare, si direbbe, al peso dei corpi.